Dal catalogo della mostra allo Studio La Città, Verona – Galleria la Polena, Genova – 1981
“E’ notte, silenzio: non c’è nessuno. Il tritacarne adesso sembra fermo. Fare opere d’arte per mostrare a se stessi in che modo si è un essere umano. La maggior parte della gente vuole stare tranquilla, ci sono molti modi per restare tranquilli; per alcuni, occuparsi d’arte; mettere tutto a tacere, mettere in ordine, rendere commestibile agli animali domestici il cibo fresco e aspro degli animali selvatici.
Ma un artista è un eroe oppure niente.
Fare qualcosa che esca anche solo per un istante dallo stato denso e appiccicoso nel quale ci muoviamo così pesantemente.
Vogliono cose allegre, cosa ne sanno della gioia?”

“Lentamente si muove roteando sul proprio asse, non si ferma mai.
Cammino dentro e fuori questa stanza bianca; l’aria fresca della notte, l’odore forte dei materiali chimici, cerco di capire; qualcosa sta accadendo, ma cosa? Il momento in cui un’opera d’arte c’è, un attimo prima non c’era.
Opere d’arte come diamanti levigati e purissimi, niente riesce ad attaccarsi.
“Ad alcuni artisti, me compreso, non interessa su quale sedia sono seduti; non c’è neppure bisogno che sia comoda, essi sono troppo nervosi per scoprire dove dovrebbero sedere.” De Kooning nel 1951.
Ora dopo ora, ogni tanto un rumore nel buio; rendere il pensiero incandescente. Il cielo nero velocemente più chiaro; dileguarsi, consumarsi.”